ll Baul è un'antica tradizione spirituale e musicale dell'India del Bengala. Attraverso il canto di poesie accompagnate dall'Ektara, uno strumento composto da una sola corda, la voce nomade del Baul celebra il creato nel solo atto di contemplarlo, privo di connotazione religiosa. È così che in questa serata si parte a scoprire e ricoprire lunghe distanze geografiche e temporali all’interno di una sola stanza. Per continuare a sorprendersi su come la comune radice umana consenta, nonostante tutto, di essere attraversati in modo identico dall'ascolto di una voce.
Il Baul richiama un gesto antico, un cantastorie, l'aedo dell'antica Grecia, il menestrello nella Provenza medioevale, il bluesman dell'America schiavista. Il Baul ci racconta non come antichi greci, né come cortigiani medioevali e nemmeno come braccianti bengalesi, ma come creature di un pianeta che si trovano a esistere e a coesistere.
Biografia:
Marta Mattalia intesse la sua formazione e il suo percorso artistico fra il canto e il teatro. Si è diplomata al Conservatorio Ghedini di Cuneo in Vocalità Afroamericana, e in seguito alla Scuola Holden di Torino, nel college di Acting. Cerca dentro la voce attraverso lo stile di musica classica indiana del Dhrupad, e la tradizione bengalese del Baul. Da due anni porta avanti un progetto di viaggio nel mondo, in cui fonde la scoperta del pianeta terrestre alla ricerca artistica.
INGRESSO AD OFFERTA
(Il progetto della Sala Scicluna e dell'evento è totalmente autosostenuto, non riceve finanziamento alcuno, confidiamo nella coscienziosità e generosità di un pubblico che sappia riconoscere il lavoro artistico ed organizzativo e che non esca senza aver contribuito al valore dello scambio).
INFO E PRENOTAZIONI al cell 347 4002314
Nuove Cosmogonie Teatro & Sala Scicluna
Contatti e info:
Direzione Artistica: Katia Capato +39 347 4002314
Consulenza organizzativa: Amelia Andreasi +39 335 6562613
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In bus da Stazione PORTA NUOVA si consiglia la linea 4 - scendere alla fermata GOTTARDO.
Da PORTA SUSA linea 51 - scendere alla fermata RONDISSONE.
In auto si consiglia di partire per tempo e cercare parcheggio nelle vie attigue, consigliate via Sempione e via Gottardo.
E’ uno fra gli spettacoli più interessanti e fascinosi cui mi sia capitato di assistere di recente. La tridimensionalità degli oggetti, la drammaturgia musicale e, in generale, del sonoro, la ricerca di un particolare tipo di illuminazione e degli effetti che ne derivano, contribuiscono a fare di questo spettacolo non una semplice, e forse prevedibile, opera di divulgazione scientifica in costume ma il racconto di vite e di menti straordinarie messo in scena con il linguaggio straordinario e affascinante, incantato e allo stesso tempo preciso ed esatto, del teatro nella varietà delle sue forme.
