SALA SCICLUNA
SENTIERI DEL SENTIRE STAGIONE EVENTI ANNO 2024/25
PRESENTA:
SAB 25 GENNAIO 2025 | ORE 20:45 – TEATRO E MUSICA
LA VOCE CHE ANNUNCIA I TRENI - DURATA: 1h 20m
Una produzione dell’associazione Avvenimenti
Regia di Emanuele Umberto Salvatore e Alice Corni
Poesie di Francesco Nugnes
Drammaturgia di Alice Corni
Interpreti: Alice Corni, Alessandro Dichirico, Giada Pasquali
Al pianoforte Emanuele Umberto Salvatore con musiche di J.S. Bach
Scenografie di Alice Corni
Design sonoro di Emanuele Umberto Salvatore
Tecnico audio e luci: Chiara Biancardi
Fotografie di Ana Maria Dinu
PROGETTO ARTISTICO
Il tratto distintivo dello spettacolo La voce che annuncia i treni è il dialogo tra poesia, teatro e musica: ciascuna disciplina conserva il proprio spazio ponendosi in relazione con le altre nella creazione di un viaggio comune. Le storie tratteggiate non seguono una trama unitaria, ma sono in comunicazione tra loro attraverso un arco emotivo coerente che oscilla tra leggerezza e drammaticità, tra comicità e tragicità, secondo una logica narrativa di tipo emozionale.
Il punto di partenza, artistico e umano, è stato l’incontro con il poeta Francesco Nugnes e la sua raccolta di poesie, che dà il titolo al progetto stesso, La voce che annuncia i treni (PAV edizioni, 2023). Le poesie del volume accolgono un’ampia e variegata gamma di immagini e situazioni, con un filo conduttore mai esplicito, appena percepibile, costituito da riferimenti e allusioni a viaggi, stazioni, treni, partenze... Nel corso dello spettacolo si dà lettura di una decina di poesie tratte dalla raccolta, con un nuovo ordine funzionale allo svolgimento dello spettacolo.
A partire dalle immagini evocate dalle poesie nascono gli sketch teatrali scritti da Alice Corni, nei quali i paradossi poetici evocati dalle letture si incarnano in situazioni reali, in circostanze soggette a rapidi sviluppi e direzioni inaspettate.
Emanuele Umberto Salvatore sostiene al pianoforte la narrazione emotiva dello spettacolo attraverso l’esecuzione dal vivo di alcuni brani di J.S. Bach, nel segno della sua ricerca artistica sulla versatilità e universalità delle musiche del compositore tedesco, capaci di accogliere, anche nello stesso brano, una pluralità di emozioni senza mai indulgere nel patetismo. Tali musiche, lungi dall’essere “colonna sonora”, ricoprono un ruolo strutturale all’interno dello spettacolo ed entrano in relazione dialogica con le poesie e le scene adiacenti.
Lo spazio sonoro è arricchito anche da un lavoro di design sonoro che avvolge alcuni segmenti delle scene teatrali: suoni e rumori tratti dalla vita quotidiana delle stazioni e dei treni, accuratamente selezionati e parzialmente rielaborati, vengono riproposti in un contesto nuovo, apparentemente con correlato, catapultando lo spettatore in un'atmosfera dagli esiti onirici.
La vocazione multidisciplinare dello spettacolo va dunque sottolineata nel fatto che ciascuna arte (poesia, teatro e musica) concorre a livello strutturale e paritario alla creazione dello spettacolo su un piano di scrittura, secondo il principio dell’interpenetrazione nell’autonomia.
La nostra sfida consiste inoltre, in coerenza con uno dei principi ispiratori della nostra associazione, nel proporre lo spettacolo in contesti di fruizione inusuali per uno spettacolo teatrale, un principio da declinare con coraggio sia pur senza forzature.
NOTE DI REGIA
Nella sua realizzazione davanti a un pubblico, La voce che annuncia i treni si avvicina alla performance: quattro artisti su un palco si scambiano impulsi e vibrazioni emotive, all’interno di una scrittura definita che lascia tuttavia spazi di creazione al performer. Tutto avviene sotto gli occhi dello spettatore: i cambi-scena, le esecuzioni dei brani musicali, i silenzi, tutto fa parte di un flusso espressivo condiviso con il pubblico. In ogni momento dello spettacolo ciascun performer è vivo e in ascolto attivo degli altri. Le scenografie sono minimali e limitate agli oggetti irrinunciabili.
I performer sono liberi di utilizzare, saltuariamente, anche lo spazio extra-scenico: in alcuni momenti l’azione si sviluppa tra gli spettatori, e dunque con gli stessi. Ne risulta un viaggio immersivo e variegato, in tutte le sue molteplici accezioni.
Fin dal momento in cui gli avventori iniziano ad accomodarsi in sala, circa 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo, lo spazio sonoro è attivo attraverso la riproduzione di una traccia (design sonoro), contribuendo alla creazione di un’atmosfera immersiva. Anche i performer si trovano già nello spazio scenico, visibili agli spettatori: senza attuare azioni di particolare impatto, si integrano insieme con il pubblico nel rito collettivo che si sta per compiere. Ad un certo punto lo spettacolo inizia, senza un ingresso formale degli artisti né un applauso che ne sancisca, con uno stacco netto, l’apertura. Da un certo punto di vista, la performance è iniziata prima che lo spettatore se ne sia accorto, dall’istante stesso in cui ha messo piede nel luogo della rappresentazione.
BREVE SINOSSI POETICA
Ovvero una proposta per una sintetica presentazione dello spettacolo al pubblico (social, broadcast, brochure, programma di sala, locandina, etc.)
“Gli schiaffi della vita appiccicano al muro tutti”, diceva Gaber, e chi ne ha ricevuti sa quanto da quel muro sia difficile scrostarsi; Calderón de la Barca ci ricorda invece che "La vita è sogno":
quando ci innamoriamo, riscopriamo la consistenza di queste parole. Esiste uno spazio tra queste due dimensioni, uno spazio bianco e vuoto nel quale abbiamo deciso di far passare un treno. Poesia, musica e teatro si trovano sul vagone di un treno regionale. Tra una stazione e l'altra, come spesso accade nei lunghi viaggi, si inizia a dialogare.
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10€ ragazzi dai 12 ai 17 anni
8€ bambini dai 6 agli 11 anni compiuti
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E’ uno fra gli spettacoli più interessanti e fascinosi cui mi sia capitato di assistere di recente. La tridimensionalità degli oggetti, la drammaturgia musicale e, in generale, del sonoro, la ricerca di un particolare tipo di illuminazione e degli effetti che ne derivano, contribuiscono a fare di questo spettacolo non una semplice, e forse prevedibile, opera di divulgazione scientifica in costume ma il racconto di vite e di menti straordinarie messo in scena con il linguaggio straordinario e affascinante, incantato e allo stesso tempo preciso ed esatto, del teatro nella varietà delle sue forme.