SALA SCICLUNA
UNA CENTRATA LUMINOSA PRESENZA
ANNO 2023
SAB 18 FEB 2023 | ORE 20:45
PINTERESQUE - TEATRO DELL’ASSURDO
ovvero
L’ultimo giorno della signora Withers
Commedia dell’assurdo
Spettacolo teatrale che trae ispirazione da Harold Pinter
Con Francesco Balbusso, Nathalie Bernardi, Marcello Lombardo, Cordelia Stagno
Regia di Lucia Falco
Scene e costumi a cura di T.I.R. Opera Urbana Aps
Produzione Opera Urbana
“Esistono due tipi di silenzio: il primo quando si tace, il secondo quando si fa un uso torrenziale del linguaggio. […] Quante volte ci è capitato di sentire la frase fuligginosa e fiacca: “Mancanza di comunicazione…”, Credo si possa comunicare benissimo solo nel silenzio, nel non detto, e che quanto si verifica sia solo un incessante pretesto, dei disperati tentativi di retroguardia per mantenerci rinchiusi in noi stessi”. (Harold Pinter, Writing for the Theatre, 1962)
Il teatro dell’assurdo mette in scena nel secondo dopoguerra l’alienazione dell’uomo contemporaneo, la crisi, l’angoscia, la solitudine, la totale impossibilità di ogni comunicazione attraverso situazioni e dialoghi surreali, costituiti da squarci di quotidianità scomposti e rimontati in modo da creare un effetto comico e tragico al tempo stesso. L’azione e, a volte, anche il dialogo sono ridotti al minimo, le vicende sono apparentemente senza senso: in questo modo si scardina ogni convenzione e regola teatrale, si capovolge ogni criterio di verosimiglianza e di realtà.
L’ultimo giorno della signora Withers,
Ispirato a “Voci di famiglia” di H. Pinter ( un dittico in cui madre e figlio si scrivono senza mai incontrarsi fisicamente, ognuno sul suo binario morto, con l’ombra del padre sempre presente e sempre assente), “L’ultimo giorno della signora Withers” è il racconto di una donna che si muove sullo sfondo delle cose, sullo sfondo del quotidiano, sullo sfondo dei pensieri, delle parole e delle azioni che gli altri pensano, dicono e compiono. Prima intrappolata in una dinamica famigliare oppressiva, all’interno di una casa labirinto fatta di stanze private e salotti apparentemente rilassati, poi in fuga su un taxi, sprofondata nel sonno, e infine fuggiasca che approda alla sua meta, in una località senza nome, su una sedia sdraio aperta sotto la pioggia: un percorso tortuoso e misterioso, che la donna compie lucidamente, mentre niente e nessuno pare coinvolgerla. Eppure, mentre questa regina dell’indifferenza compie la sua fatidica parabola, ci sono intorno donne e uomini che si incrociano, lettere che vengono scritte, relazioni che cercano un punto di equilibrio, amori che sbocciano, drammi che si confessano: dal figlio che cerca, senza riuscirci, un punto di contatto con la madre lontana, al poliziotto che ha sempre nascosto la sua omosessualità, passando per i piedi erotici di una novella Lolita e per la favola notturna di un giovane taxista, a comporre una galleria di individualità fragili, problematiche e sospese. Ritratti che potrebbero tranquillamente apparire in una serie televisiva dal registro brillante, se non fosse che in ognuno di questi ritratti manca la risoluzione, il punto di svolta, la messa a fuoco. E così, la Signora Whiters attraversa nella sua ultima giornata un mondo fatto di umanità abbozzate e drammi irrisolvibili.
A: “274? Dove sei?”
B: “Pronto?”
A: “274?”
B: “Pronto?”
A: “Sei tu, 274?”
B: “Si, sono io”
A: “Dove sei?”
B: “Come?”
A: “Parlo con il 274?”
B: “Si, sono il 274. Ma tu chi sei?”
A: “Chi sono io?”
B: “Si…”
A: “Chi vuoi che sia… sono la tua centrale”
In questo contesto sono allora “le cose” a fungere da approdi, o da ancore simboliche: un telefono, un annaffiatoio, una pianta, una pistola, un ombrello. Quasi a voler dire che in mancanza di una reale comunicazione tra gli esseri umani, spetta allora agli oggetti il compito di cucire tra loro i brandelli di senso sparpagliati per terra. Una grammatica delle cose che, nella sua totale vaghezza, ci consegna con “L’ultimo giorno della signora Whiters” un dramma palpitante, divertente, inquietante e spiazzante.
SOLO SU PRENOTAZIONE CON SMS O MSG WHATSAPP AL CELL 347 4002314
Ingresso:
10€ adulti
5€ bambini sino a 12 anni non compiuti
7€ ragazzi a partire da 12 anni compiuti
SALA SCICLUNA, VIA R. MARTORELLI 78, 10155 TORINO – INTERNO CORTILE
Info stradali:
IN AUTO: In caso non si trovasse parcheggio nelle vie attigue si consiglia l'area mercatale di Via Nicola Porpora
IN BUS: linea 4 direzione Falchera, scendere a fermata Gottardo;
linea 51 direzione Park Stura, scendere a fermata Rondissone.
Info e Contatti:
cell 347 4002314 | e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
UN LINK PER VISIONARE LA SCORSA STAGIONE DI SALA SCICLUNA:
https://www.facebook.com/SalaScicluna/videos/381694543758590