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SAB O5 NOV 2022 | ORE 20:45
PENELOPE
Da un progetto di Cordelia Stagno,
uno spettacolo di Cordelia Stagno e Lucia Falco, con la partecipazione speciale
di Aurelio Zafarana.
- Proposta artistica inserita nel contesto del progetto
L’ARTE, LA CONOSCENZA E LA CULTURA DEL CONVIVERE DUALE PER CONTRASTARE ED ELIMINARE LA VIOLENZA DI GENERE
dedicato alla “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ” promosso da: Unione Donne del TerzoMillennio - ODV, ASS. CULT. JOSEPH SCICLUNA, SALA SCICLUNA -
Note su “Penelope”.
Di Lucia Falco e Cordelia Stagno
Come regista mi interessa proporre un punto di vista diverso rispetto a quello dell’autore, mostrando una Molly Bloom inedita. Se in questa versione di “Penelope” i fatti sono i medesimi e rispettano tutto l’impianto di Joyce, è il “sentimento” il nocciolo su cui intendo lavorare. Joyce faceva vedere una donna che diceva SI alla vita e lo diceva con entusiasmo più volte, io invece voglio fare vedere la stessa donna, con la stessa storia e gli stessi pensieri, accusare il colpo duro della vita. Adesso in Molly esiste il dubbio, c’è una sofferenza. Nulla è cambiato nei fatti. Ma tutte le cose che ha vissuto possono essere tranquillamente reali, vissute da donne reali, con la naturale amarezza che accompagna il tempo passato e la gioventù andata. Oggi siamo nel 2022, ed è passato un secolo da quella Molly rivoluzionaria. Io e Cordelia Stagno (una neo donna, nata di sesso maschile), abbiamo scelto di basare questo concept su una grande abbuffata. Personalmente, mi interessa fare vedere non la camera da letto immaginata da Joyce, ma far entrare il pubblico nella mente di Molly. Voglio ambientare la scena dentro il suo cervello e non intorno al suo corpo, e dentro il suo cervello, per me, c’è un banchetto, una grande abbuffata, un atto bulimico: sono tutti pensieri, emozioni e ricordi molto forti attraverso i quali Molly divora se stessa. Nel corso dello spettacolo il pubblico viene coinvolto attivamente nei pensieri di Molly (attraverso una serie di domande e risposte, come fosse una chiaccherata tra commensali), perché mi piace che il pubblico possa venire a far parte dei pensieri di un personaggio inesistente, mi piace cercare di creare un piano di collegamento tra reale e fantastico, e mi pare che far dialogare un personaggio immaginario con persone reali aumenti non solo le potenzialità delle azioni, ma aiuti a creare un legame empatico più vero, e quindi capace di mettere tutti in discussione (attrice e pubblico). Un ultima considerazione, molto importante: i pensieri di Molly sono pensieri scritti da un uomo, non dimentichiamolo; per questa ragione, trovo perfettamente calzante che ad interpretare Molly sia proprio una neo donna come Cordelia (nata di sesso maschile), un’artista cioè che abbia naturalmente la capacità di far convivere dentro di sé i due principi, femminile e maschile, così da rendere manifesta l’ambiguità letteraria originaria. LUCIA FALCO
Quando ho pensato di trasformare il celebre monologo di Molly Bloom in una performance, ho subito compreso che un’operazione artistica di questa portata avrebbe implicato necessariamente una riflessione sul tema dei generi. Una riflessione che non volevo fosse esplicitata nell’attuazione del lavoro, e che non doveva in alcun modo diventare il tema dello spettacolo. Ma, inevitabilmente, sapevo che queste istanze, queste domande, questi punti oscuri sarebbero riverberati nel mio personaggio di Molly. “Penelope” è il capitolo conclusivo del più importante romanzo della letteratura moderna, l’Ulisse di James Joyce. E’ importante rilevare che Joyce scelse di affidare alla voce di una donna la parte conclusiva di quest’opera fondamentale. Perché quella voce doveva avere la potenza, la naturalezza e la forza vitale che solo una donna può avere, nel momento in cui è necessario trovare un senso nuovo alla cose, un senso che superi la freddezza analitica prettamente maschile e che nella festa della carne, nella festa dei sensi e nella festa delle emozioni venga finalmente alla luce. Molly Bloom, fa questo: da alla luce. Eppure, nella realtà, Molly è stata partorita da un uomo. Joyce disse che per dare vita al personaggio di Molly usò come prototipo femminile sua moglie, Nora. E’ davvero donna, Molly Bloom? O è solo un’abile travestimento letterario? La domanda, ancora più netta, potrebbe essere: è mai esistita, o esiste, una donna così? Quale che sia la risposta, Joyce ha trasformato in un flusso di coscienza ininterrotto, privo di punteggiatura, un’Idea del femminile. O forse, qualcosa di molto più potente e inafferrabile: un archetipo. Ecco, io credo nel potere miracoloso e divino degli archetipi. E credo che ognuno di noi, maschio o femmina, uomo o donna, abbia le chiavi per entrare in quel giardino segreto dove gli archetipi esistono senza tempo. E ancora di più, credo non vi sia altro modo per entrare in contatto con il nostro opposto, per stabilire una connessione profonda con il maschile o con il femminile, così da trovare quel femminile, o quel maschile, nel profondo di noi, e dargli vita. E allora, alla luce dell’esplorazione del femminile che sto compiendo da due anni dentro di me, con il totale coinvolgimento del mio corpo e delle mie emozioni, mi sembrava assolutamente naturale che Molly Bloom passasse dalle mani di Joyce alle mie. Cercherò di dare a Molly il mio corpo. Cercherò di darle la mia femminilità. Userò poche parole, ma userò molto la bocca, comunque. E poi che festa sia, anche attraverso le ferite, e nella luce della consapevolezza. CORDELIA STAGNO
LA PERFORMANCE:
Penelope è un dramma da tavola, una confessione da condividere con fantasmi che sono commensali, con degli sconosciuti che sono i miei pensieri, con delle persone reali che si mangiano i miei respiri, mentre io mangio la mia vita. Perché questo flusso di coscienza di Molly Bloom, senza punti e virgole, questo brodo mentale scritto da Joyce per chiudere il suo Ulisse, per me è questa roba qua: una grande abbuffata, nella quale mi divoro gli amanti, il marito, la figlia e la gioventù andata. Ma non faccio solo questo, faccio anche altro, e lo faccio sfiorando il pubblico con le mie parole, con i miei occhi, con le mie gambe, con le mie rughe. Sì, perché Penelope è un dramma nel quale una parte del pubblico è invitata a sedersi a tavola, insieme a me, mentre i restanti ospiti possono prendere posto intorno alla scena. Il celebre monologo di Molly Bloom fu all'epoca censurato e marchiato di oscenità, e Joyce dovette aspettare molti anni prima che un editore (francese) desse alle stampe la sua opera. Io cerco di restituire quel flusso di ricordi al corpo, di restituirlo alla carne, di restituirlo al tempo che fugge, estraendo le emozioni, il sudore e il movimento dalle parole, fino a svuotarle, in uno scantinato dove il disordine riempie i bicchieri e il cameriere serve solo pietanze fredde.
https://youtu.be/wYTWtG1ArTY
IL PROGETTO:
L’ARTE, LA CONOSCENZA E LA CULTURA DEL CONVIVERE DUALE PER CONTRASTARE ED ELIMINARE LA VIOLENZA DI GENERE.
PROMOSSO DA: UNIONE DONNE DEL TERZOMILLENNIO - ODV, ASS. CULT. JOSEPH SCICLUNA, SALA SCICLUNA
Ideato nel contesto delle iniziative dedicate presso Sala Scicluna alla “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ” - 25 Novembre 2022
Obiettivi:
Il Centro Donne Contro la Violenza – il primo operante nella Città di Torino e nella Regione Piemonte, insieme all’ Associazione Culturale Jospeh Scicluna, ha avviato una stretta collaborazione con Sala Scicluna, spazio dedicato al Teatro, alle Arti e alla Formazione, diretto da Katia Capato (attrice e regista). Situato in Barriera di Milano, quartiere considerato tutt’oggi nevralgico, incontra il “desiderio” antico dell’Unione delle Donne di Torino di lavorare per migliorare la vita di tutt*. Tale collaborazione è un bel modo per “incontrare” la cittadinanza cosiddetta di “periferia”. Luogo accogliente dove scambiarsi “parola” e creare nuove relazioni, nuovi legami sociali con l’intento di allargare, sul piano culturale delle Pari opportunità, la conoscenza dell’Altra, dell’Altro; considerato che un vivere sociale meno conflittuale, civile e democratico, è necessario per ognuna, ognuno di Noi.
Descrizione del progetto:
La democrazia che caratterizza il nostro Paese è stata realizzata dopo vicende storiche dolorose.
Alle donne e agli uomini che vi hanno partecipato, in massa, dobbiamo il nostro riconoscimento, la libertà e i principi stessi della nostra democrazia. Democrazia sostanziale che, sempre più andiamo imparando e applicando nella vita di tutti i giorni, si attua soprattutto, grazie al principio della condivisione di regole e di comportamenti virtuosi dei “soggetti” cittadine/i consapevoli. Con attenzione particolare a quanto accade oggi, ai grandi cambiamenti, alle riforme che ristrutturano e organizzano la società moderna, il nostro modo di pensare è guardare il “reale” che abbiamo intorno.
In una società come la nostra, così ricca di diversità, di identità, di singolarità che tendono a non rispettarsi, a condividere talvolta dimenticando, ciò che sta alla base di tutto: la dignità della persona. Abbiamo imparato che noi donne, per portare avanti un - progetto di formazione - occorre metterci sul piano dello scambio, del dialogo e del confronto e se vogliamo realizzarlo abbiamo bisogno che donne e uomini, ragazze e ragazzi si diano del “tempo”. Tempo per sé, tempo per l’altra, tempo per l’altro.
Tempo che ci possiamo permettere per sostenere “l’Essere”, il pensante, senza perdere il senso della propria vita; convinte come siamo che il “cambiamento” abbia la necessità di essere sostenuto.
IO VOGLIO L’ISTRUZIONE,
ESIGO CONOSCENZA,
ADORO LA CULTURA
E, SE RIMANGO SENZA,
RESTO PER SEMPRE SCHIAVA,
PERDUTA NELL’ASSENZA!
(da Traduzione in versi di Daniela Margheriti. CONVENZIONE SULL’ELIMINAZIONE DI OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DELLA DONNA. O.N.U., DICEMBRE 1979 – ED. NOIDONNE)
Gli spazi teatrali di Sala Scicluna verranno pertanto messi a disposizione al fine di promuovere questo intento.
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Unione Donne del 3°Millennio ODV
– Via Vanchiglia, n.6 – 10124 Torino tel. 011 263 9710
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – www.unionedelledonne.org
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SALA SCICLUNA Info e Contatti:
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UN LINK PER VISIONARE LA SCORSA STAGIONE DI SALA SCICLUNA:
https://www.facebook.com/SalaScicluna/videos/381694543758590
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SALA SCICLUNA, VIA R. MARTORELLI 78, 10155 TORINO – INTERNO CORTILE
Info stradali:
IN AUTO: In caso non si trovasse parcheggio nelle vie attigue si consiglia l'area mercatale di Via Nicola Porpora
IN BUS: linea 4 direzione Falchera, scendere a fermata Gottardo;
LINEA 51 DIREZIONE PARK STURA, SCEDERE A FERMATA RONDISSONE.